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martedì 2 novembre 2010

Pier Paolo Pasolini, Nulla è più anarchico del potere.

Nulla è più anarchico del potere, il potere fa praticamente ciò che vuole. E ciò che il potere vuole è completamente arbitrario o dettato da sua necessità di carattere economica, che sfugge alle logiche razionali. Io detesto soprattutto il potere di oggi.
Ognuno oggi ha il potere che subisce, è un potere che manipola i corpi in una maniera orribile e che non ha niente da invidiare alla manipolazione fatta da Himmler o Hitler. Manipola trasformandone la coscienza, cioè nel modo peggiore istituendo dei nuovi valori che sono valori alienanti e falsi.
I valori del consumo, che compiono quello che Marx chiama: "un genocidio delle culture viventi".
Sono caduti dei valori e sono stati sostituiti con altri valori sono caduti dei modelli di comportamento e sono stati sostituiti con altri modelli di comportamento. Questa sostituzione, non è stata voluta dalla gente, dal basso, ma sono stati imposti dagli illustri del sistema nazionale. Volevano che gli italiani consumassero in un certo modo e un certo tipo di merce e per consumarlo dovevano realizzare un altro modello umano.
Il regime, è un regime democratico, però quella acculturazione, quella omologazione che il fascismo non è riuscito assolutamente a ottenere, il potere di oggi, il potere della società di consumi è riuscito a ottenere perfettamente, distruggendo le varie realtà particolari.
E questa cosa è avvenuta talmente rapidamente che noi non ce ne siamo resi conto. È stata una specie di incubo in cui abbiam visto l'italia intorno a noi distruggersi, sparire e adesso risvegliandoci forse da quest'incubo e guardandoci intorno, ci accorgiamo che non c'è più niente da fare.
L'uomo è sempre stato conformista. La caratteristica principale dell'uomo è quella di conformarsi a qualsiasi tipo di potere o di qualità di vita trovi nascendo. Forse più principalmente l'uomo è narciso, ribelle e ama molto la propria identità ma è la società che lo rende conformista e lui ha chinato la testa una volta per tutte agli obblighi della società.
Io mi rendo ben conto che se le cose continuano così l'uomo si meccanizzerà talmente tanto, diventerà così antipatico e odioso, che, queste libertà qui, se ne andranno completamente perdute. Pier Paolo Pasolini

lunedì 1 novembre 2010

PRURITI DI UN PREMIER CHE DISTRAGGONO!

Per quanto tempo ancora saremo costretti a sentir parlare la politica dei “ciarameddi” , la politica delle eiaculazioni vere o presunte del nostro premier, che sistematicamente ci distrae dai veri problemi del paese e del mondo!?! dobbiamo esigere una politica che ci dia delle risposte! una settimana fa circa il parlamento ha rimandato la seduta perché non c’erano punti all’ordine del giorno da discutere.. beh qualche s…punto glielo si può dare a questi strapagati signori che ci governano e a quelli che dovrebbero fare opposizione.. o forse sono tutti distratti da ruby??? si è carina lo ammetto però non abbastanza da farci dimenticare che vogliamo, esigiamo, perché è un nostro diritto, fare delle domande e avere delle risposte!!!  Così un po’ alla rinfusa vogliamo sapere perchè non si arriva più a fine mese.. perchè dopo la laurea e tre master una persona è costretta al massimo a lavorare in un call center per pochi spiccioli mentre il figlio di bossi prende 10000 euro al mese.. perché se un pensionato perde i denti la asl non gli paga la dentiera… perché la asl è diretta da manager messi lì dalla politica strapagati e spesso e volentieri incapaci di fare il proprio lavoro… perché non funziona come diceva mio nonno “ad onzunu s’alte sua!”…. perché al mibac chi si occupa di arte fino a ieri vendeva panini di carne morta e patatine di plastica…. perché ogni mattina nella mia città devo vedere centinaia di persone (lavoratori e non) fare la fila dalle 7 del mattino per riuscire a prendere un sacchetto di alimenti del valore che non supera i 5 euro… perché con 5 euro in altri paesi ci mangiano per diversi giorni... perché il progetto della chimica è miseramente fallito in sardegna… perché non ci sono proposte alternative alle aziende in metastasi che stanno per immettere sul mercato migliaia di disoccupati… perché non si fa una comunicazione mirata a sensibilizzare le persone che è facile è possibile vivere con molto meno rispetto a ciò che consumiamo… perché non si fa una legge che regoli i rapporti di dimensione suv - essere umano…  perché tutti i direttori generali delle aziende pubbliche  sono assunti dalla politica a volte senza averne titolo,  e non fanno un concorso come tutti gli altri per il posto di lavoro…  potrei continuare  a scrivere ancora per molto, ma ho paura di intasare i lavori del parlamento… ma forse è noioso sentire parlare di queste cose spicciole mentre ci chiediamo preoccupati se Lui ha copulato con la piccola  ruby o no…  se l’audi che le ha regalato ha i sedili in pelle o no… (scusami ruby se ti tiro in ballo, capisco che non è stato facile per te).. qualcuno dica pure che questa è demagogia spicciola.. non mi interessa, continuerò a urlare le mie domande lo stesso pretendendo delle risposte..  su fb, sul blog, fra gli amici al bar, per la strada, ovunque ci sia un matto come me disposto ad ascoltarmi e si metta a fare le stesse domande.. me ne basta uno.. che poi ne convinca un altro e poi ancora…. mi rifiuto di ascoltare frasi del tipo “tanto non cambierà mai nulla!.. perché è proprio su questo che si gongolano!!!
Salute e libertà

mercoledì 20 ottobre 2010

Quei corsi di laurea salvati dai «volontari»

SASSARI. Un esercito di oltre quarantamila persone: tanti sono i docenti a contratto presenti nelle università italiane. Li hanno chiamati «docenti free lance», «professorini», «volontari del sapere». Girano in lungo e in largo l’Italia alla ricerca di una cattedra.  Un fenomeno ormai diventato prassi in tutti gli atenei del nostro Paese: da Torino a Genova, da Venezia a Siena, da Firenze a Roma, a Napoli, a Messina. Nessuna regione è esclusa. Molti hanno accettato di lavorare gratis pur di rimanere nell’ambito universitario, altri - come è accaduto a Firenze e Pisa - hanno rifiutato categoricamente contratti di questo genere che li priverebbero di garanzie fondamentali come la giusta retribuzione in relazione al lavoro svolto. In barba all’articolo 36 della Costituzione e al concetto di «esistenza libera e dignitosa».  Ma non ci sono soldi, i bilanci sono in rosso e ogni università corre ai ripari come può. D’altronde senza il «volontariato» molti corsi chiuderebbero, dando un colpo mortale a un’istituzione moribonda, con le casse prosciugate e la ricerca azzerata. A Messina, un anno fa, hanno anche cercato di rendere la medicina meno amara: nel bando si leggeva, infatti, di «contratti a titolo gratuito, in quanto volti all’arricchimento delle competenze professionali degli aspiranti».  La sostanza è sempre la stessa: devi lavorare gratis nella certezza di arricchire il curriculum (per quello che vale), ma soprattutto nella speranza che al momento giusto qualcuno si ricordi di te. Il domani è sempre più incerto: il «no» secco del ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, a dare il via alla contestatissima riforma universitaria voluta dal ministro della Pubblica istruzione Maria Stella Gelmini apre il campo a una sfida politica complicata. Francesco Bellu

L'università assume docenti a contratto Stipendio: un euro

SASSARI. Faranno i professori, ma avranno un trattamento da stagisti. Uno stipendio complessivo di un euro (lordo) per mesi d’insegnamento. Lavoreranno gratis. La vera ricompensa è un’altra: poter irrobustire il curriculum con una docenza universitaria.  Sembra una barzelletta, di cattivo gusto, vista l’aria di crisi che tira, ma non è così. Basta andare a leggere due bandi pubblicati dalla facoltà di Lettere e filosofia di Sassari per capirlo.  Il primo, datato 29 settembre 2010, riguarda gli insegnamenti vacanti di «Tecnologie per l’istruzione» e «Metodi e tecniche del servizio sociale 3», il secondo, del 7 ottobre, fa riferimento alle materie di «Informatica umanistica» e «Archeologia medievale». In bella vista compare la retribuzione: «1 euro lordo».  Possibile che qualcuno partecipi a un bando del genere, dove sono più pesanti gli oneri rispetto a quanto poi si riceve? Possibile, eccome. E non per un impeto di generosità e spirito di servizio come quello che in questi giorni spinge alcuni professori dell’Ipsia di Macomer a fare lezione gratis, di pomeriggio, agli undici studenti della «quarta elettronici» rimasti senza classe a causa dei soliti tagli.  Avere sul curriculum una docenza universitaria fa la differenza. E si è disposti a tutto: a fare lezioni, seminari ed esami, a far da relatore alle tesi, a stare in commissione di laurea. Di fatto con gli stessi compiti dei docenti e dei ricercatori strutturati all’interno dell’Università, ma senza ricevere un soldo bucato.  La mannaia dei tagli ministeriali obbliga le facoltà a contratti di lavoro «a cottimo» di questo tipo per gli insegnamenti vacanti. Non potendo ridurre ulteriormente gli stipendi ai professori di ruolo, associati e ricercatori, si taglia con i docenti a contratto. Diventati ormai i paria della cultura. Molti di loro hanno 30-35 anni, laurea, specializzazioni o dottorati, pubblicazioni in riviste scientifiche, viaggi all’estero. Altri sono «tecnici» specializzati in determinati settori. Insomma, sono il meglio che si può trovare sul mercato del sapere.  Aldo Maria Morace, preside della facoltà di Lettere di Sassari e docente di Letteratura italiana, parla senza mezzi termini di «volontariato». Molte materie attivate dalla facoltà sono coperte da docenti a contratto. Alcune sono addirittura fondamentali, perché senza di loro non potrebbero essere attivati i corsi di laurea. «Per i tagli all’università, come altre facoltà qui in Sardegna e nella Penisola - sottolinea ancora il preside Morace -, non siamo più in grado di pagare le supplenze».  Eppure, malgrado una paga inferiore a quella di un bracciante di Calcutta, nessun bando è stato sinora annullato per mancanza di partecipanti: «Siamo sempre riusciti a coprire tutti gli insegnamenti vacanti ogni anno», conferma il preside di Lettere.  Il perché si capisce da solo: molti, pur di rimanere con un piede dentro l’università, accettano qualunque cosa. Anche un lavoro gratuito. In caso contrario, si rischia di uscire dal giro. E una volta fuori, rientrarci è praticamente impossibile. - Francesco Bellu

Perchè questo blog

Ciao a tutti, chi sono? nessuno in realtà, solo un cittadino di questo mondo che mi piace sempre meno. Perchè aprire un blog? Avrei dovuto ripondere a questa domanda prima di iniziare a scrivere, ma forse fa lo stesso.. perchè poi l'ho chiamato Don Chisciote della Mancia? Stesso discorso di prima, invertiamo le regole, buttiamoci e poi vediamo se viene fuori qualcosa di buono!!! D'altronde è pieno il mondo di personaggi più o meno illustri che danno fiato alle trombe senza pensare alle conseguenze, e un esempio eclatante ce lo abbiamo davanti agli occhi, anzi direi sotto gli occhi vista la statura (sia fisica che intelletuale), ogni momento della giornata, oltre che bassotto ha pochi capelli e dei denti giganti!! Ma ne ho parlato anche troppo, era solo una citazione per giustificare la mia voglia di essere presente nella rete mediatica, se lo fa lui lo posso fafe anche io. E poi siamo o non siamo figli di FB di GF e di quant'altro ci possa far apparire?!?! E anche io APPAIO allora! Penserete che voglio essere ascoltato nei miei voli pindarici alla ricerca della verita?? Noo... nessuna  ricerca, voglio solo provare a instaurare un confronto, per comunicare,  per denunciare,  per gridare un malessere, per ascoltare un malessere, per imparare, per conoscere, ( "Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza" ). Ah dimenticavo, come mai Don Chisciotte?? beh.. mi sembra ovvio.....;)...